Ormai siamo al terzo tentativo.. perciò eccoci qui a parlare nuovamente di California Common.
IL NOME
Il nome di questa birra è “Californication 3.0”.
Del perché di questo nome ne avevo parlato nell’articolo dedicato alle prime due versioni.. ma anche senza andare a rileggerlo immagino che sia abbastanza semplice capire perché si chiama così.
LA RICETTA
La ricetta di questo stile nasce come per tutte le mie birre da una analisi dello stile e in questo caso dai pregi e difetti delle versioni precedenti.
Dato che le versioni precedenti erano risultate più che soddisfacenti ho deciso di modificare il meno possibile e concentrarmi sugli spunti di miglioramento definiti dai giudici in fase di giudizio.
In particolare, nelle versioni precedenti era emerso che la luppolatura sia in amaro che in aroma era sottotono rispetto ai canoni previsti dallo stile, perciò ho cercato di lavorare in tale direzione per spostare l’equilibrio verso appunto il luppolo. Per questo motivo ho aumentato leggermente le IBU e di conseguenza ho aumentato il rapporto BU/GU spostandomi sempre più verso il limite alto dello stile.
A livello di lievito ho deciso di riutilizzare il lievito della prima versione il W34/70 di Fermentis. Per quanto riguarda i malti ho cercato di cambiare il meno possibile, ma nella volontà di esaltare maggiormente la componente luppolata ho abbassato il quantitativo totale di Monaco passando da 20 a 18%, con la differenza però che in passato avevo utilizzato solo Monaco Simpson mentre in questo caso ha fatto un mix di Monaco 1 e 2 di Weyermann. La motivazione? Avevo quelli in casa.
Per quanto riguarda i Crystal e i torrefatti invece ho deciso di mantenere la ricetta inalterata.
Per gli stessi scopi di cui sopra ho leggermente abbassato la temperatura di ammostamento portandola a 66°C (anche se non so quanto possa incidere..) per circa 50 minuti e infine, sosta di “finissaggio” a 72°C per 10 minuti per essere sicuro di aver finito la conversione. Poi Mash Out a 77°C sempre per 10 minuti.
pH di mash mantenuto intorno a 5.3.
A questo punto è necessario parlare di luppolo, la maggiore differenza rispetto alle versioni precedenti. Aldilà di aumentare il rapporto BU:GU, per incentivare l’aroma ho aggiunto una gettata in hopstand a 75°C. Da notare come il Northern 2024 sia caratterizzato da una percentuale di alfa acidi decisamente maggiore rispetto agli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’acqua, ho mantenuto un profilo equilibrato, ma più spostato verso i solfati rispetto alle versioni precedenti riducendo leggermente il quantitativo di cloruro di calcio. Il rapporto solfati/cloruri è pari a 1.4.
Fermentazione affidata a W34/70 partendo da 15°C per poi alzare a 20°C.
Carbonazione prima in spunding e poi completata in forzata per arrivare a 2.7 vol/CO2. Maggiore rispetto alle versioni precedenti che risultavano un po’ deboli a livello di carbonazione rispetto ai canoni dello stile.
I RISULTATI
La Californication 3.0 è andata a concorso alla seconda tappa del nuovo concorso Brew Wars.
BENE MA NON BENISSIMO 33-35/50
E’ piaciuta di più a un amico giudice BJCP che in separata sede ha dato un voto tra 37/38.
Nel suo complesso la birra è piaciuta, in aroma dominano decisamente le note maltate, caramello, crosta di pane, nocciola rispetto al luppolo che rimane più in secondo piano abbastanza delicato. In bocca l’amaro è medio, ma le note luppolate dominato al gusto sovrastando la parte maltata con note di the, menta e resinose tipiche del Northern Brewer. Corpo medio-basso e carbonazione medio-alta.
La birra si riassume perfettamente con una frase di un giudice..
“pecca un po’ troppo sugli equilibri, un po’ assente il luppolo da amaro e un po’ troppo alto quello da gusto”.
Nota di demerito aggiuntiva una leggera nota di acetaldeide (io son sincero, non ce la sento).
A titolo personale ho trovato questa versione più sgraziata rispetto alle precedenti, ma più centrata a livello di amaro e di carbonazione. Più in stile, ma meno piacevole da bere.
In conclusione, ancora non ho ben capito come agire per quella che sarà la prossima versione. Sicuramente c’è da modificare qualcosa nella luppolatura. Da una parte in aroma si potrebbe addirittura aumentare qualcosa, dall’altra anche in amaro si potrebbe incentivare.. mentre al gusto meglio diminuire. A questo punto la soluzione potrebbe essere ridurre o eliminare la gettata a 15 minuti aumentando invece quella a 60 e nella parte finale della bollitura.
A livello di malto, le versioni precedenti mi erano sembrate più centrate, perciò credo che tornerò al 20% di Malto Simpson.
Ci si riprova l’anno prossimo.. forse!