Chocolate Starfish (and the Hot Dog Flavored Water)
American Porter - 20A
Tanti ingredienti avanzati, qualcuno comprato per l’occasione.. insomma, è tempo di American Porter!
IL NOME
Il nome di questa birra è “Chocolate Starfish” and the Hot Dog Flavored Water.
Si torna a parlare di musica, soprattutto di musica della mia adolescenza. Il periodo più bello! Il cosiddetto NU METAL è esploso in tutto il pianeta e i Limp Bizkit invadono le classifiche con un rap-metal potente ed esplosivo. Rolling, My Way, My Generation a Take a Look Around esaltano come pochi noi sedicenni dell’epoca. Un album che al tempo ho letteralmente consumato nonostante fosse decisamente molto più commerciale dei precedenti. Ascoltarlo durante il Brewday è stato a dir poco esaltante.
LA RICETTA
Come sempre prima di mettersi al lavoro è meglio avere le idee chiare sullo stile.
Potrei dire tante cose, ma questa birra brassata in agosto è soprattutto una svuota dispensa quindi molte scelte sono derivate dall’esigenza appunto di esaurire un po’ di scorte. Daltrocanto tra i tanti stili possibili la scelta è stata fatta su uno stile che si potesse adattare agli scarti a disposizione.
Avendo parecchi crystal, molti chocolate, e del luppolo USA, la mente non poteva che portami oltreoceano nel campo delle birre scure. E cosa c’è di meglio di una Porter per una svuota dispensa.
La lista dei malti è decisamente lunga.. apparentemente una vera e propria marmellata.. ma c’è un pensiero dietro… forse…
Base Maris Otter, una bella dose di malti caramello, Monaco da legante, e malti chocolate in quantità per il tocco dark.
Questa la filosofia, ma siccome di Maris Otter non ne avevo abbastanza ho dovuto integrare con del pilsner che era rimasto in dispensa. Sui Crystal avevo ampia scelta, potevo metterne sei diversi, ma mi sono limitato a due rimanendo in un range intermedio con T50 che è un po’ più scuro del classico Crystal Light e il Medium che grossomodo utilizzo sempre nelle mie birre scure.
La scelta dei malti scuri forse è stata la più difficile, in principio volevo usare solo Pale Chocolate, ma è una porter, e gli aromi di caffè e cacao amaro si devono sentire.. quindi ho optato per un mix chocolate e pale chocolate. A finire un po’ di Carafa Special 2 solo per aumentare il colore.
Per quanto riguarda l’ammostamento monostep 67°C per circa 50 minuti e infine, sosta di “finissaggio” a 72°C per 10 minuti per essere sicuro di aver finito la conversione. Poi Mash Out a 77°C sempre per 10 minuti.
pH di mash mantenuto intorno a 5.2 per limitare astringenza da malti scuri.
Per il luppolo, in partenza doveva essere una mono luppolo Amarillo avanzato dalla precedente Wheat estiva. Anche in questo caso la quantità era poca. D’altrocanto però, a livello di aroma, avrei voluto qualcosa in grado di dare un tocco erbaceo, pinoso che poteva starci bene, tipo il Chinook che però non avevo.
Scavando in freezer ho ritrovato il Northern Brewer utilizzato per la California Common in primavera.. fatta! In amaro anche un po’ di Magnum e non si sbaglia!
Gettate principalmente a caldo, con una piccola parte anche in hopstand in post-bollitura per cercare una maggiore freschezza a bilanciare tutto il caramello e la dolcezza residua presente.
Per quanto riguarda l’acqua, profilo equilibrato. Con un rapporto solfati/cloruri intorno a 0.8 spostato leggermente sui cloruri. Rispetto al solito un pizzico di sale per aumentare un po’ il sodio che nelle scure ci sta bene.
Fermentazione affidata a Verdant IPA partendo da 18°C per poi alzare a 22°C. Ecco appunto il lievito.. unico ingrediente acquistato volutamente per questa ricetta. Volevo un lievito che attenuasse decisamente di più dei classici lieviti inglesi, ma non tanto quanto un classico US-05. Insomma, in una porter ci sta bene un po’ di dolcezza residua. In principio pensavo a un liquido.. ma in una svuota dispensa anche no. Quindi ho optato per il Verdant IPA che aldilà del nome è consigliato anche in birre come Sweet Stout.. quindi perché non provarlo in una Porter. Purtroppo, però ha attenuato meno del previsto..73% e mi son trovato un paio di punti di densità di troppo.
Carbonazione in spunding fino a 2.3.
I RISULTATI
Al primo assaggio mi sono detto…WOW… mi sarei finito il fusto sul momento.
Poi ho imbottigliato e condiviso la birra con qualche amico che mi ha confermato la bontà di questa birra.. Ammetto.. ero molto carico a riguardo, perciò mi son detto.. mandiamola a concorso che magari ottiene un buon risultato.
La birra è andata alla tappa MOBI di Brescia e guardando la scheda è proprio piaciuta..
TANTA ROBA 41/50
Peccato però che la coppia di 41 non è stata sufficiente nemmeno per raggiungere il tavolo finale.
Non ci giro molto intorno.. ci sono rimasto un po’ male! Peccato!
Ad ogni modo la birra è veramente ottima, apprezzata la pulizia, la parte maltata con gli aromi che si amalgamo bene insieme, la morbidezza con un corpo medio non eccessivo. Unico appunto, i giudici si aspettavano una maggiore spinta sui luppoli “americani”… anche se, per essere pignoli, leggendo il BJCP non sarebbe peculiarità dello stile, ma va bene lo stesso. Nella prossima versione un po’ più di luppolo in hopstand lo possiamo aggiungere o prevedere un po’ di dryhop.
Rimane una delle migliori birre che ho mai prodotto!!!