Stille Nacht! Heilige Nacht!
Ed è subito… Winter seasonal beer
Birre di Natale, tra tradizione e marketing, che piacciano o meno, fanno parte ormai delle tradizioni natalizie degli appassionati di birra, soprattutto una… la vedete in foto!
Sono da sempre legato alle tradizioni natalizie, e visto le mie origini montanare, durante le fredde serate invernali non poteva mai mancare il classico Vin Brulè.
Nel mio piccolo paesello di origine, 1200 m e 400 anime, tradizione vuole che all’uscita dalla chiesa, la Notte di Natale, venga offerto ai fedeli del caldo Vin Brulè… quindi i profumi di cannella, chiodi di garofano, arancia, etc… fanno parte inevitabilmente del mio DNA.
Ma se in Italia la tradizione delle birre di Natale è diventata di moda solo negli ultimi anni... nel resto del mondo la storia è diversa!
Facendo parecchi salti indietro, la tradizione delle birre di Natale, birre tra virgolette, risale a periodi storici antichi, tra leggende, amore, vichinghi, vichinghi che fanno l’amore (cit.) …etc.… etc.…
Non è un mistero, che fin dall’antichità molte popolazioni precristiane, avessero tradizioni legate al solstizio d’inverno... giorno di rinascita… e in particolare nel Nord Europa, si festeggiava l’evento con birre, o qualcosa dì vagamente simile, in onore dei propri dei...
Solstizio in un Bicchiere!!!
Tutto cambio quando un giorno in Scandinavia arrivò Birra Corsini che rivoluzionò le tradizioni vichinghe fondando una nuova religione quella di “Natale in un Bicchiere”.
Non è proprio così... prima di Maurizio, si dice, arrivò qualche secolo prima la Chiesa Cristiana che decise di festeggiare la nascita di Gesù proprio in corrispondenza delle antiche festività del solstizio d’inverno…
Cosa si fa per guadagnare nuovi followers…
Tra l’altro, si narra il re Haakon I (che regnò dal 934 al 961 d.C.) abbia imposto la produzione di una sorta di birra di Natale ogni anno nel tentativo di incoraggiare la conversione al cristianesimo.
Poi i Vichinghi portarono questa tradizione prima in Inghilterra e poi con il tempo si è sviluppata anche nel resto dell’Europa continentale, in varie forme, per poi diffondersi oltre oceano anche negli Stati Uniti durante il XVIII secolo.
Insomma, una storia un po’ arzigogolata che necessita di un po’ di ordine...
Il BJCP mette tutto ciò che è Natalizio nella categoria 30C Winter Seasonal Beer all’interno della macrocategoria 30, Spiced Beer.
E’ già così si capisce dove andiamo a parare…
Questo stile, in realtà non è un vero e proprio stile e anche a livello di concorso è necessario indicare nelle note una descrizione aggiuntiva della birra, identificando uno stile base di riferimento o gli ingredienti, o gli obiettivi prefissati.
Perciò tutti i parametri come OG, FG, IBUs, SRM, and ABV variano di conseguenza in base allo stile di riferimento.
Fate un po’ come ….. vi pare…
Ma se proprio vogliamo mettere qualche paletto, mooooolto indicativi:
tenore alcolico medio-alto maggiore di 6%;
luppolo solo in amaro per bilanciare (non sempre…..)
tipicamente scure, ma può variare dall'ambrato medio al marrone scuro;
birra incentrata principalmente sui malti con aromi e sapori che ricordano il Natale
corpo da medio a pieno
warming dell'alcol è comune e contribuisce alla piacevolezza complessiva
Le spezie o zuccheri che evocano il Natale spesso presenti.
Parlare di Malti, Luppoli e Lieviti… ha poco senso, proprio perché lo stile di riferimento influenza tale scelta.
Riguardo allo stile base si può viaggiare in varie parti del mondo, dal Belgio, alla Germania, all’Inghilterra fino appunto agli Stati Uniti.
La scelta più immediata, visto che si parla di spezie e gradi alcolici importanti è quella di affidarsi a uno stile base ti tipo belga.
La tradizione delle birre di Natale, Kerstbier, è molto importante in Belgio e probabilmente è il luogo in cui tale tradizione ha avuto più successo.
Grandi classici come Stille Nacht di De Dolle, Pere Noel di De Ranke e Avec Les Bons Voeux di Dupont sono ormai diffusissime ovunque dal 1 dicembre in poi...
Birre “ciccione” come Tripel, Belgian Golden Strong Ale e Belgian Dark Strong Ale rappresentano una base di partenza classica, ma si può osare anche su altri stili come Saison o Witbier.
Parola d’ordine fantasia!!!
Se non si vuole litigare con i bizzarri lieviti belgi, si può propendere per stili con base più British, andando a brassare una comunemente detta Winter Warmer.
Stili di grado alcolico importante come Old Ale, Barley Wine, Scotch Ale o Baltic Porter la fanno da padrone. Qui l’utilizzo di spezie è storicamente meno diffuso, e spesso la caratterizzazione è limitata all’utilizzo di zuccheri speciali, melasse, miele, caramello, cioccolato o sciroppo d’acero.
L’approccio Americano è simile, in questo caso però la fantasia è ancora di più a briglie sciolte, e le Christmas Ale possono spaziare in ogni direzione, da Imperial Stout a Strong Ale fino alle Imperial IPA..
Infine, la Germania… qui l’utilizzo di spezie, storicamente era vietato dall’editto di purezza, ciò ha portato i birrifici a produrre birre di Natale, senza ingredienti strani, ma generalmente più alcoliche rispetto a quelle prodotte normalmente durante l’anno. La Doppelbock la fa da padrone, ma ci sono esempi natalizi anche più chiari o basati sulle birre di frumento come Weissbier, Dunkles Weissbier o Weizenbock.
Nonostante si possano fare birre natalizie senza spezie… l’homebrewer che ama sperimentare solitamente qualcosa di strano nel pentolone lo vuole mettere…
Spice World!!!
Le spezie sono ingredienti “bastardi” e bisogna porre particolare attenzione ai dosaggi, da una parte il rischio che non si senta nulla, dall’altra il rischio ben maggiore che gli aromi risultino invadenti o peggio ancora... stomachevoli.
Un altro aspetto critico è come utilizzarle. Da una parte c’è l’esigenza di estrarre gli aromi, dall’altra il rischio di contaminare la birra.
L’utilizzo più semplice è quello di utilizzare le spezie negli ultimi cinque minuti di bollitura o durante il raffreddamento, ma ci sono tante altre strade che si possono percorrere come dry spicing, estrazione alcolica, tisane di spezie o sciroppi speziati da aggiungere a freddo nel fermentatore o direttamente in bottiglia.
Nella tabella a seguire i quantitativi indicativi di utilizzo di alcune spezie tipiche delle birre di Natale. La raccomandazione è di non esagerare, anzi, soprattutto all’inizio meglio partire bassi e vedere l’effetto che fa…
Fail Beer non è responsabile di un cattivo utilizzo di spezie nelle birre…
In una delle prossime puntate, vi racconterò la strada che ho deciso di seguire per la mia birra di Natale, la The Dark Side of Christmas, con qualche riflessione sulle tecniche di utilizzo e le idee che mi ronzano in testa per la versione 2024!