Dopo un prima “puntata 0” della sezione “How I Brew” è arrivato il momento di parlare un po’ più nel dettaglio del mio fare birra.
Quindi, iniziamo dal giorno di cotta, anzi no, dalla vigilia della cotta!
Come ho raccontato più volte, il mio modo di fare birra è inevitabilmente influenzato dalla disponibilità di spazi che ho a disposizione per fare tutte le varie magie che portano i chicchi di malto a trasformarsi in birra.
La parte a caldo, la faccio nella veranda nel giardino di casa, mentre la parte a freddo tutta in garage. Per parte a freddo non intendo solo imbottigliamento e fermentazione, ma anche stoccaggio e molitura.
Ecco appunto, molitura (macinatura), il primo passo del processo di birrificazione.
Avendo tutto in garage, mi limito a pesare i vari malti con la super bilancia cinese (miglior acquisto di sempre) e poi macino con un classico mulino a rulli che collego al trapano che uso per mille altre cose.
Una volta facevo tutto a mano, ero giovane, ma con il trapano è tutto decisamente più veloce anche se il rischio di sfarinare è decisamente più elevato.
Nella maggior parte dei casi la molitura avviene il giorno prima della cotta. Sia perché il giorno di cotta preferisco fare meno cose possibili, sia perché vivendo in un condominio, cerco di evitare di far casino alle sei di mattina con il trapano.
Una volta macinato il tutto, inserisco circa un 2-3% (ad cazzum) di lolla di riso, mescolo bene e ricopro il tutto con degli scottex e dei panni per cercare di limitare il contatto con l’aria del malto macinato. Probabilmente serve a poco ma faccio così comunque.
A questo punto è il momento di lasciare il garage per trasferirsi di sopra. Quindi carico sul super carrello home made tutto quello che serve per fare la cotta. Malti macinati, chemicals, luppolo, fermentatori, accessori e acqua…
La probabilità di dimenticarsi qualocosa è elevatissima.. solitamente è il densimetro!
Per quanto riguarda l’acqua, visto i piccoli quantitativi di birra che produco, al momento mi affido all’acqua in bottiglia. Scelta sicuramente poco etica dal punto di vista ambientale, e poco economica, ma non so quanto mi valga la pena affidarmi a un impianto osmosi che comunque ha i suoi tempi di preparazione, costi e manutenzione.
L’alternativa è l’acqua del rubinetto “in purezza”.. ma anche no.. già provato!
L’acqua è solitamente Sant’Anna che compro in grandi quantità ogni volta che la trovo in offerta. Fortunatamente nel mio supermercato di fiducia avviene abbastanza frequentemente. L’acqua della Santa, come molti già sapranno è povera di qualsiasi cosa.. quindi è una buona base di partenza per qualsiasi birra. Basta aggiungere i sali per raggiungere il profilo desiderato. Magari per birre con profili ricchi di sali prendo come acqua di partenza qualocosa di meno “dolce”.
Anche l’acqua la preparo il giorno prima, inserendo quella di mash nel Grainfather e quella di sparge in una pentola di casa da 10 Litri.
Ecco questa è una peculiarità del mio modo di far birra. Aldilà del quantitativo calcolato (solitamente maggiore), limito a 10 litri il quantitativo massimo di acqua si sparge. L’eccesso lo aggiungo all’acqua di ammostamento. Tutto può essere facilmente calcolato con Brewfather o altri software di calcolo.
Questa scelta è dovuta a una questione di praticità. La pentola di cui sopra, è una pentola che può essere utilizzata con una piastra a induzione portatile che utilizzo appunto per scaldare l’acqua. In passato usavo varie pentole, che scaldavo con il gas di casa per arrivare al volume calcolato, ma era un casino, perché mi costringeva a spostarmi per casa con pentoloni pieni di acqua a 78°C con tutti i rischi annessi e connessi..
Qualche scottatura me la sono presa…
Così è più comodo… ma un pizzico di efficienza in meno si è vista. Amen!
Preparata l’acqua nei pentoloni, solitamente la correggo pure la sera prima, ad esclusione dell’acido lattico. Molti preferiscono correggere al momento, ma sinceramente non ho mai avuto problemi a farlo il giorno prima. Per la correzione ho le varie polverine di Solfato di Calcio, di Cloruro di Calcio e di Solfato di magnesio. Quest’ultimo forse è inutile, ma visto che lo comprai tanto tempo fa lo uso.
Se serve aggiungo del sale da cucina, bicarbonato o carbonato di calcio. Questi decisamente molto più rari. Per i pesi, utilizzo un'altra bilancina, molto più precisa, stile breaking bad! Ci siamo capiti!
Dimenticavo, prima di inserire l’acqua nel Grainfather faccio sempre un collaudo per essere sicuro che tutto funzioni, facendo un lavaggio a sola acqua di tutto il sistema.
Tutti sti preparativi e poi il Grainfather non si accende.. sarebbe un problema!
Ed è successo…
A questo punto, il preparabile, è tutto pronto. Non mi resta che impostare il timer della centralina del Grainfather in modo da trovare l’acqua già calda al momento della sveglia e iniziare subito la giornata di cotta. A volte preparo addirittura la siringa con l’acido lattico già pronto da inserire appena sveglio e la tazzina di caffè con cialda già inserita nella macchinetta del caffè. La prima ora è difficoltosa la mattina!!!
Manca però un’ultima cosa, anzi due. Quando mi ricordo (spesso me lo dimentico), metto in freezer qualche tazzina da caffè da utilizzare per raffreddare velocemente i campioni per la misura di pH e preparo il pH-metro inserendo la sonda in un bicchiere di acqua distillata, in modo che si possa spurgare dalla soluzione di conservazione. Quando necessario faccio anche la ricalibrazione.
Con tutte queste attività, solo preparatorie, verrebbe voglia di tornare ai Kit luppolati o agli estratti di malto che eviterebbero tutto sto lavoro, però, sono attività che si possono fare senza fretta nei ritagli di tempo della giornata di vigilia..
Meno roba ho da fare il giorno di cotta meglio è!!!